Ho Chi Minh, il padre del Vietnam moderno

È un uomo dell’Ottocento il padre del Vietnam sovrano e indipendente del XXI Secolo. Ho Chi Minh, infatti, nasce dieci anni prima dell’inizio del XX secolo e matura le proprie posizioni nazionali, e solamente in seguito concomitanti con il comunismo, attraverso un percorso comune ad altri leader delle forme di guerriglia rurale che si strutturano, spesso in maniera vincente e convincente, nei Paesi del Sud del Mondo nel corso del Novecento.

In verità, rispetto ad altri protagonisti della storia, sul leader vietnamita vige ancora un alone di mistero dettato dalla poca conoscenza di alcuni anni o interi passaggi della sua vita, qualcosa che appare quasi inspiegabile in un’epoca di folle e feroce ricerca di conoscenza anche la più intima, di grande ricerca storiografica e di fonti che, in questo caso, potrebbero giungere ancora da occasioni dirette di chi lo ha conosciuto in gioventù nel corso della sua presidenza. Un alone che, proprio per questo, ne aumenta il prestigio e il fascino al di là delle posizioni politiche che si intende assumere a riguardo.

Per conoscerlo e scrutare nei suoi pensieri il consiglio migliore resta quello di leggerlo. Non solo leggere di Ho Chi Minh, ma leggere Ho Chi Minh la cui scrittura riprende la tradizione di quella parte del mondo anche in forme che apparirebbero a prima vista universali, come quella di un diario dal carcere.

E’ il caso della recente ripubblicazione, ad opera della casa editrice milanese Iduna, appunto del Diario dal carcere, con un’introduzione dello studioso di geopolitica Luca Lezzi, già curatore di scritti sui latinoamericani Simón Bolívar e Augusto César Sandino.

Si tratta, infatti, di una forma molto diversa dal diario all’occidentale. Quella che, pagina dopo pagina, appare al lettore è una raccolta di riflessioni e pensieri scritti durante la carcerazione tra il 28 agosto 1942 e il 16 settembre 1943 allorquando lo zio Ho venne fatto prigioniero dalla polizia del Kuomintang (il Partito Nazionalista cinese) mentre stava cercando di mettersi d’accordo con Tchang Kai-Chek sulla creazione di un fronte comune sino-vietnamita contro i giapponesi nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

Dell’enorme cultura del patriota vietnamita in grado di scrivere in cinese come di conoscere il francese, lingua madre di quella parte del sud-est asiatico all’epoca colonizzata dalla potenza europea, della lotta all’insegna dell’autodeterminazione dei popoli e dei suoi risvolti ideologici si parlerà nel corso della presentazione del volume, organizzata dal Circolo Proudhon Verona, il giorno 7 aprile 2022 a partire dalle ore 18:30 presso la Locanda “Lo Speziale”, nella zona universitaria veronese.

di Redazione