Dove qualcosa manca, un romanzo di Francesca Zanette

Un romanzo d’esordio, Dove qualcosa manca di Francesca Zanette, autrice già nota nel panorama letterario, tuttavia, per i suoi racconti.

Ambientato in due periodi differenti, uno durante gli anni della Seconda guerra mondiale, l’altro nel periodo del Boom economico degli anni Cinquanta, Dove qualcosa manca è un romanzo che parla della storia vissuta con gli occhi di chi quella Storia l’ha vissuta in maniera ordinaria.

Siamo nel 1958 sulle prealpi venete, in un paesino senza nome, i cui abitanti vivono le vicende che li coinvolgono da dentro un emporio, l’emporio di Caterina e suo marito. Da lì, quello che accade viene metabolizzato e digerito, discusso e litigato, come in ogni paese. Si parla, ognuno con il suo punto di vista, quello di persone comuni che sono state attraversate dalla Storia con la “S” maiuscola. Si discute delle imminenti elezioni, si parla della nuova tecnologia che imperversa in un mondo nuovo e sempre più globalizzato che passa dai fagioli in scatola alla prima lavatrice. Tuttavia sfugge ai nostri protagonisti un elemento, un pezzettino di storia che si considera digerito, ma a un tratto torna a galla. A rappresentazione di questo elemento compare, dopo anni in cui non si vedevano più, al cospetto di Caterina, nell’emporio, il tenente Matthias Rubl.

Un ritorno che si fa via via più presente, che riporta a galla i ricordi di Caterina inerenti la guerra. La gavetta con sua sorella Emma per aiutare i partigiani, il fratello Carlo partito tra le fila della resistenza, i terreni del padre Aldo rubati dai tedeschi. Tutto un mondo che aveva perso la bivalenza di buoni e cattivi, che aveva assunto dei caratteri sempre più spietati e complicati da definirsi.

Copertina del libro Dove qualcosa manca, edito da Readerforblind (2022)

È pur vero che la guerra nel 1958 è finita da un pezzo, il paese è stato ricostruito e i morti, pianti tutti. Manca però un pezzo, e se ogni cosa non riesce ad andare al proprio posto, è proprio a causa di questo spot vuoto che, inevitabilmente, gira intorno a chi ricompare dopo anni, in un paese che, malgrado tutto, il ricordo della guerra ce l’ha ancora nitido nel cuore.

Con una scrittura accattivante e decisa, Francesca Zanette lascia che siano i suoi personaggi a parlare, fa in modo, con maestria, che i suoi personaggi che hanno vissuto le vicende le possano raccontare esattamente come loro le hanno interpretate; senza giudizi, senza preconcetti, senza buoni o cattivi, sono loro, Caterina, Emma, Carlo, don Fulvio, la Enza e Fausto, i personaggi a dirci esattamente come è andata, mentre sarà il lettore che dovrà capire, dovrà riuscire a capire Dove qualcosa manca.